Non si può trascurare di analizzare l’impatto che la tecnologia AI image generation avrà su tutte le industrie creative, compresa quella dell’arte. Già oggi si possono produrre immagini, video, musiche, mediante semplici prompt e questo processo è solo agli inizi. I creativi e gli artisti dovranno prendere posizione. È probabile che gran parte degli artisti contemporanei, profondamente legati all’unicità dell’opera fisica, non saranno coinvolti in questa rivoluzione. Gli artisti digitali hanno già sperimentato AI image generation, anche creando opere rese infungibili mediante NFT (sistemi di autenticazione digitale dell’opera) Ciò che però realmente segnerebbe un cambiamento epocale è la possibile affermazione di un nuovo tipo di artista, che sfrutti a fondo questa tecnologia, elevandola come forma d’arte, un’arte “estesa” dall’intelligenza artificiale.

Immaginando, come siamo propensi a fare, questo passaggio come un modo per difendere e salvare infine la figura dell’artista nell’era dell’AI è quindi fondamentale uno sforzo analitico che descriva la AI image Generation dal punto di vista culturale, che la confronti con il mondo artistico, e che possa successivamente definirne i criteri di qualità, fino a elevarla a forma d’arte.

Generare Arte con lo strumento dell’AI image generation richiede di andare a fondo delle sue caratteristiche rivoluzionarie, individuabili in testualità, accessibilità, universalità, concettualità, automazione, irrealtà: queste caratteristiche ridefiniscono l’opera artistica.

Cercheremo quindi di approfondire questi concetti, non sul piano tecnico, ma immaginando alcuni ipotetici sviluppi artistici, che potranno a loro volta rappresentare direttrici di ricerca dell’”Ars Extensa”, l’arte che utilizza l’intelligenza artificiale come strumento creativo.