Sommario

La rivoluzione dell’AI richiede un salto evolutivo della intelligenza umana. L’analisi storica delle precedenti rivoluzioni tecno-cognitive ci aiuta ad affrontare la sfida dell’AI

Il nuovo ecosistema dell’AI richiede adeguati modelli antropologici, metodologie pedagogiche e tecniche didattiche. L’educazione è il principale ambito applicativo della intelligenza umana estesa

Il patrimonio culturale può trovare nell’AI una tecnologia utile per la conservazione e la fruizione, da parte di utenti dotati di una sensorialità e sensibilità estesa dalla tecnologica.

Oltre ad affrontare i rischi legati alle fake news e ai condizionamenti degli algoritmi, il settore dei Media può cogliere le opportunità di una nuova stagione creativa potenziata dall’AI

L’Homo Extensus non deve essere sottoposto, affiancato o sostituito dall’AI, ma deve controllarla e gestirla. Per questo occorre sviluppare il paradigma “Above AI”

Fin dalla idea originale di Alan Turing, l’AI tende a imitare l’uomo. L’Imitation Game è una interfaccia uomo-macchina efficace, ma deve essere sottoposto ad un controllo critico e consapevole che si tratta di una imitazione ingannevole.

Occorre trasformare il web e l’AI da rischio a risorsa. Soprattutto in ambito educativo e sociale, si sono evidenziati effetti negativi del digitale. Opportune strategie possono riportare l’AI sotto il controllo della comunità educativa

Il ruolo dell’artista nell’era dell’AI si modificherà profondamente, grazie a nuove potenzialità creative. Una delle sfide suggestive è rappresentare il “mondo delle idee” universali e comuni tra uomini e AI

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