L’arte astratta è anche alla base del design, e di una estetica che ha dotato di bellezza l’industrializzazione dei beni e del benessere di massa moderno. Questo passaggio non è stato sufficientemente approfondito, ma dimostra la vastità della rivoluzione cognitiva dell’arte moderna e dell’impatto che ha avuto sull’intera società e sul nostro modo di vivere. Alcuni artisti hanno introdotto l’insegnamento dell’arte moderna in istituti industriali, come la celebre Bauhaus, con conseguenze davvero rilevanti. Pensiamo a Vasilij Kandinskij, con il suo trattato “Punto linea e superficie”, o a Paul Klee, con il suo corso al Bauhaus “Teoria della forma e della figurazione”, che intrapresero percorsi fino ad allora inesplorati dall’uomo, alla scoperta delle forme primarie, dei colori, delle composizioni, e che attraverso il loro insegnamento ai designer industriali contribuiranno a costruire la forma “artificiale” del mondo in cui abitiamo, dalle case agli arredi, fino alle auto, e alle forme di comunicazione. Perduto il ruolo di imitazione del reale, ormai saldamente in mano ai fotografi, questi artisti hanno modificato in modo copernicano il rapporto tra l’arte e il mondo, non più dedicato alla riproduzione della realtà naturale, ma alla creazione di realtà artificiali prodotte dall’industria. Un’arte astratta che è diventata la più concreta della storia.