Ebraismo e grecità, accomunati dalla medesima tecnologia di scrittura, compiono dunque i primi e fondamentali passi della cultura occidentale.

Forme pittografiche e ideografiche di scrittura esistevano, e ancora esistono, prima e al di fuori della storia dell’occidente. Tuttavia queste tecniche erano complesse ed elitarie, il loro uso era ristretto a pochi scribi e sacerdoti nella classe dominante. Anche nella culla della scrittura, la Mesopotamia, solo alla metà del primo millennio Avanti Cristo si semplificano i pittogrammi per realizzare un sistema sillabico che permette di comporre delle parole. La Cina rimane tuttora legata ad un sistema prevalentemente ideografico.

Se le forme dell’intelligenza umana prima dell’avvento dell’alfabeto erano del tutto incompatibili con quelle che sarebbero arrivate grazie alla rivoluzione cognitiva della scrittura fonetica, se per la mente di un uomo preistorico immerso nel mito era impossibile immaginare le forme intellettuali del Dio invisibile e del pensiero filosofico, per lui impensabile, la genialità di Mosè e dei filosofi greci è riuscita nell’impresa di trasformare l’invenzione della tecnologia alfabetica in una estensione dell’intelligenza umana, di facile applicazione e diffusa in tutto il popolo.

Allo stesso modo, oggi occorre riuscire ad affrontare la sfida dell’Intelligenza Artificiale pensando l’impensabile.

Servono nuove genialità, capaci di porre le basi della forma futura dell’intelligenza umana, quella che noi definiamo l’intelligenza estesa.