Aristotele definisce l’uomo “animale razionale” (zoon logon echon), l’unico animale dotato di parola e razionalità.
Come afferma Paolo Benanti, esperto dell’AI della Chiesa Cattolica, il linguaggio è la più importante tecnologia dell’uomo.
Oggi il Sapiens deve però rapportarsi a una nuova entità, che non è un altro essere vivente, ma un automa creato dagli uomini, l’”automatos logon echon”, l’Intelligenza Artificiale dotata di parola e ragione.
Questa questione riguarda tuttavia non solo l’individuo, ma l’intera comunità umana.
L’uomo non è solo, vive in comunità, sempre per Aristotele è un “animale politico “(zoon politikòn). L’Intelligenza Artificiale non va affrontata da singoli uomini (ormai sempre più spesso definiti utenti), che rischiano di essere soverchiati dai superpoteri dell’”automa razionale”, ma dalla comunità sociopolitica che deve elaborare delle soluzioni per gestirla nell’interesse della crescita, del benessere e dell’indipendenza dell’uomo.