Immortalità e resurrezione sono da millenni al centro delle credenze e delle aspettative umane. Dagli sciamani alla Bibbia, dalla Divina Commedia allo spiritismo, abbiamo sempre cercato di interagire con i defunti e l’oltretomba. Grazie all’Intelligenza Artificiale, si stanno affermando, in particolare in Cina, i griefbot: cloni virtuali di un caro estinto con cui è possibile interagire. A una persona viene proposto di registrare le proprie immagini, la voce e il proprio pensiero per poter continuare a interagire, in modo sintetico, con i propri cari dopo la morte.
Una forma per molti versi inquietante della personalizzazione ottenuta mediante l’Intelligenza Artificiale. Alcune soluzioni si basano su semplici fotografie e registrazioni audio, e riescono a ottenere messaggi e interazioni sorprendentemente realistici. Le conseguenze psicologiche di queste applicazioni, in particolare in relazione alla capacità di elaborazione del lutto, sono ancora poco studiate.