L’Intelligenza Artificiale ha già alimentato una vasta letteratura, anche fantascientifica, sui rischi ad essa correlati.
Molti autori propongono visioni esasperate e apocalittiche, ipotizzando che l’AI arriverà addirittura ad estinguere la specie umana. Altri minimizzano, ricordando che basta spegnere l’interruttore per disattivarla.
Un’analisi più equilibrata classifica i rischi dell’AI nelle seguenti categorie:
- Uso improprio – si intende il caso in cui individui o gruppi utilizzano l’AI intenzionalmente per causare danni: tra questi si possono annoverare ad esempio criminali che la usano per finalità di cybercrime, eserciti e potenze che compiono atti di cyberwar o creano con l’AI delle interferenze politiche nella vita democratica.
- Divergenza – si tratta dei casi in cui gli obiettivi dell’AI divergono da quelli umani. Un esempio può essere quello di algoritmi creati per dei social media, che, per realizzare l’obiettivo del profitto per un’azienda, come aumentare le visualizzazioni, danneggiano la convivenza, la salute mentale o le facoltà intellettive della popolazione, ad esempio favorendo i messaggi divisivi ed estremisti.
- Errori – si possono verificare malfunzionamenti o decisioni non previste dovute a limiti tecnologici: si possono ad esempio verificare incidenti provocati da allucinazioni durante la guida autonoma, oppure errori militari che determinano un fuoco amico sulle proprie truppe, o stragi in azioni belliche automatizzate fuori controllo.
In questo capitolo intendiamo però concentrarci su rischi dell’AI nei confronti dell’intelligenza umana. Esistono infatti effetti dell’Intelligenza Artificiale che possono danneggiare le facoltà intellettive dell’uomo, in particolare nel contesto educativo.
Il principale tra questi effetti è l’atrofia mentale, cioè la riduzione su vasta scala del QI provocata dalla delega all’AI di funzioni intellettive.
Ma anche l’inondazione su web e social di contenuti multimodali verosimili ma falsi (i cosiddetti “deepfake”) e una serie di algoritmi che provocano distorsioni dell’opinione pubblica, forme di dipendenza dai media digitali o addirittura squilibri emotivi e psicologici costituiscono altrettanti rischi e possono provocare effetti devastanti nella società.