La figura del docente si è evoluta nei millenni insieme alle varie metodologie pedagogiche, a partire dalla maieutica di Socrate, ancora sorprendentemente attuale. Il modello che alcuni docenti riescono a incarnare e trasmettere resta a volte determinante per tutta la vita dello studente. Negli ultimi decenni sono state sperimentate numerose pratiche pedagogiche che hanno utilizzato strumenti digitali, con alterne fortune. Da una parte i docenti, tradizionalmente abituati alla lezione frontale e al supporto dei libri di testo, non sempre sono stati disponibili ad adottare le nuove tecnologie; dall’altra gli stessi docenti mantengono forti dubbi sull’efficacia delle tecnologie digitali, che sono state spesso estromesse dagli ambienti scolastici, a partire dagli smartphone. L’ingresso dell’intelligenza artificiale nella scuola mette in dubbio la figura stessa del docente, scavalcato e soppiantato da strumenti ritenuti dagli studenti più che attendibili e, pertanto, sostitutivi sia degli insegnamenti, che dello sforzo da produrre per apprendere e raggiungere risultati. Così, si è ormai aperto un dibattito sulla sostituzione del docente da parte dell’intelligenza artificiale.
Va detto che già da secoli il docente è stato “automatizzato” e la sua opera parzialmente sostituita dai libri stessi, che hanno assunto un efficace ruolo complementare a lui. Recentemente la didattica online, industrializzata da università telematiche e società specializzate, utilizza con efficacia la registrazione video delle lezioni, andando de facto a sostituire in modalità asincrona la lezione in diretta del docente. In alcuni comparti i video tutorial online sono peraltro di grandissima efficacia.
Oggi, la sfida è perseguire un obiettivo realistico quanto lungimirante: potenziare l’azione del docente proprio grazie all’AI, non certo sostituirlo. Per far questo, occorre approfondire gli ambiti in cui l’AI può concorrere a migliorare le prestazioni dei diversi attori dell’azione didattica-educativa, ossia sia degli studenti che dei loro docenti. L’intelligenza artificiale, ad esempio, può essere usata per selezionare, organizzare, segmentare e rendere utilizzabile dai docenti l’enorme patrimonio video disponibile online, trasformandolo da rischio disinformativo a risorsa didattica. Il docente può accedere a raccolte di video curate editorialmente o selezionare video, che grazie all’AI vengono riassunti e suddivisi in brevi capitoli, a loro volta organizzabili dal docente in presentazioni composte da più nuclei video, dei brevi “video concetti”. In questo modo le risorse video del web diventano utili per creare video lezioni in cui il docente mantiene il suo ruolo di guida e narratore, ma viene “esteso” dalla potenza del patrimonio video universale, selezionato, riassunto, articolato grazie all’intelligenza artificiale. Alcune forme di tutor artificiali si stanno già affermando garantendo lezioni personalizzate conversazionali, in alcuni casi indubbiamente efficaci, come nel caso dell’apprendimento delle lingue straniere o dei linguaggi professionali. Tali tecnologie possono essere utilizzate in classe dal docente come assistenti digitali. Il tutor artificiale si adatta alle esigenze specifiche di ogni studente, correggendolo e proponendo un percorso didattico specifico adatto alle sue esigenze e capacità, in ogni fase di studio e può quindi costituire un valido aiuto per “estendere” l’azione di addestramento che finora è stata retaggio dei docenti. Ma, mentre alcuni esperti, tra cui lo stesso Bill Gates, mettono in discussione il ruolo del docente umano, questo resta fondamentale. Nella costruzione della personalità, delle cosiddette “soft skills”, nella creazione e gestione di un ambiente sociale, il docente e la scuola stessa come comunità restano insostituibili. Ciò che può cambiare con l’affermazione dell’AI è il ruolo del docente nell’insegnamento delle hard skills, cioè delle competenze nelle varie materie scolastiche, che possono cambiare seguendo l’evoluzione di una società sempre più dotata di agenti intelligenti, cioè di applicazioni dell’AI in grado di realizzare azioni e procedure su incarico dell’uomo. Insegnare nell’era dell’AI diventa un mestiere nuovo; il docente deve estendere i suoi strumenti usando l’intelligenza artificiale stessa sia per semplificare le sue attività più ripetitive, sia per potenziare le modalità di insegnamento, sia per adattare le materie di insegnamento al nuovo contesto cognitivo in cui l’AI è una presenza sempre più determinante, sia per insegnare agli studenti come relazionarsi all’intelligenza artificiale stessa.