In questo contesto ambivalente, il sapere digitale condiviso ha rappresentato anche il fondamento per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Le macchine, attraverso l’accesso massivo ai dati generati dall’umanità (testi, immagini, codici, interazioni), sono state in grado di apprendere, elaborare e imitare linguaggio e pensiero umano. La rete è così divenuta il cervello collettivo da cui l’IA ha potuto attingere per costruire modelli di intelligenza sempre più sofisticati, capaci non solo di rispondere, ma anche di creare e di ragionare.
La rapidità dell’avvento di queste tecnologie cognitive – Internet e l’Intelligenza Artificiale – rende necessario uno sforzo di adattamento reattivo dell’intelligenza umana, che deve estendere le proprie facoltà per controllare un processo dall’elevato potenziale, sia positivo che negativo.