Per gli antichi Greci, non esisteva una sola forma di intelligenza, ma due definizioni principali: logos e metis. Il logos è considerata la forma più astratta di intelligenza, ad esempio il pensiero razionale per Platone, la legge dell’universo per Eraclito.

La metis, invece, è una forma di intelligenza che riguarda capacità di proporre soluzioni specifiche e pratiche, che comporta quindi anche abilità e astuzia, flessibilità e capacità di adattamento.

L’Intelligenza Artificiale ha una enorme potenzialità nella estensione della metis, che possiamo descrivere come l’intelligenza pratica dell’Homo Extensus.

Pensiamo ad esempio a tutti i settori professionali, per i quali si stanno sviluppando strumenti di AI altamente specializzati, che estendono la mano dell’artigiano e l’occhio del medico, l’orecchio del musicista e la parola dell’avvocato.

Va considerato che la metis si basa e si forma sull’esperienza; in questo senso se tradotta in Intelligenza Artificiale possiamo considerarla addestrabile con dati storici, prove ed errori. Per i Greci nella metis anche il corpo conserva in sé una parte dell’intelligenza, che si sviluppa tramite i sensi naturali (vista, udito, tatto) e quindi oggi anche con i sensori artificiali.

La forma di AI più adatta a potenziare la metis non è quella generativa, ma quella operativa, che è in grado di tradurre in azioni il pensiero e la volontà dell’uomo. L’AI operativa può svolgere azioni nel solo ambito digitale, ad esempio organizzare e prenotare un viaggio On Line, oppure può agire anche attraverso robot, e in questo caso diventa una protesi del corpo umano, in grado di operare nel mondo fisico.

La metis estesa richiede una formazione specifica degli umani all’utilizzo degli strumenti di Intelligenza Artificiale, nei molteplici settori in cui questa può essere applicata, dall’abilità creativa alla diagnosi medica, dalla fabbrica automatica alla guida autonoma.