Nelle piattaforme digitali globali come Facebook, Instagram, X o Tik Tok, vengono distribuiti in grande quantità contenuti che nei media tradizionali non troverebbero spazio: materiali di qualità infima oppure che hanno anche una valenza etica discutibile, forme di offesa, razzismo, ingiuria, pornografia, banalizzazione, volgarità. Espressioni che verrebbero censurate all’interno di media tradizionali, come i giornali e le televisioni, e che spesso verrebbero classificate come azioni che vìolano le norme che regolano la comunicazione di massa, l’editoria e lo stesso codice civile.