L’arte, e in particolare quella contemporanea, potrebbe essere considerata marginale tra i grandi processi della civiltà umana. Il ruolo dell’arte è tuttavia cruciale se analizziamo le forme e l’evoluzione della intelligenza umana. Scrive Marshall Mc Luhan: “L’artista è quella persona che in qualunque campo, scientifico o umanistico, afferra le implicazioni delle proprie azioni e delle nuove conoscenze della propria epoca. L’artista è la persona dotata di consapevolezza integrale”.

Tra le rivoluzioni cognitive della storia, vogliamo considerare anche l’avvento dell’arte contemporanea, risultato della interazione tra la cultura del XIX secolo e la tecnologia fotografica.

La prima mostra collettiva dei pittori impressionisti viene organizzata il 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Nadar da alcuni artisti destinati a divenire celeberrimi, tra cui Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir e altri.

Questo evento segna una mutazione intellettuale, in realtà attivata da una innovazione tecnologica: la fotografia. Per molti versi, siamo di fronte ad un evento sconcertante per gli uomini dell’epoca, che può essere ritenuto analogo a quanto sta accadendo oggi con la generazione di immagini mediante l’intelligenza artificiale: il fotografo diventa capace di produrre in un attimo immagini più realistiche di quanto riescano a fare i migliori pittori dell’800. In un certo senso, secoli di studio e di sforzi della pittura per raggiungere la riproduzione fedele della realtà diventano inutili: ritrattisti e paesaggisti rischiano di perdere il loro ruolo e il mestiere.

Anche stavolta il genio umano reagisce in modo inaspettato: nasce la prima scintilla del percorso dell’arte contemporanea, il cui obiettivo non è più la riproduzione realistica, ma una più alta espressione intellettuale e creativa, un modo nuovo di rappresentare la realtà insieme alle emozioni che questa suscita nell’artista, nasce l’Impressionismo.

Ma come Caravaggio non sarebbe mai stato in grado di immaginare Mondrian, oggi non è per niente facile individuare il nuovo ruolo e le nuove competenze dell’artista e del creatore di immagini nell’era dell’Intelligenza Artificiale generativa: ancora una volta è necessario uno sforzo intellettuale – umano.

Impressionismo, Espressionismo, Futurismo, Astrattismo sono solo le precedenti tappe di una futura corsa degli artisti verso dimensioni ignote della creatività, quasi una forma di pensiero per immagini.

L’avvento della tecnica fotografica provoca una rivoluzione cognitiva nell’arte, che dalle forme tradizionali della riproduzione realistica inaugura il percorso delle avanguardie, a Parigi nel XIX secolo.

L’immagine è rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0). Opera di Gualtiero e Roberto Carraro – Homo Extensus. Riportare citazione degli autori e link alla pagina originale.