L’editoria mutante è la condizione emergente dell’industria editoriale, che per rispondere alle sfide digitali deve sviluppare nuove forme in un processo di startup rigenerativo.
Il settore editoriale sta subendo un profondo impatto dall’avvento delle piattaforme digitali, che stanno mettendo in crisi i modelli di business e il ruolo stesso degli editori. Di fronte ad una così grave minaccia all’ecosistema editoriale, gli editori per evitare una estinzione di massa devono rispondere con mutazioni sostanziali. Non è però detto che gli organismi vincenti del futuro habitat dei contenuti nascano all’interno dell’editoria classica: la fondazione Moebius di Lugano ha creato un osservatorio e un premio dedicato all’editoria mutante, che deve allargare lo sguardo nei mondi delle startup, dei business nativi digitali e delle contaminazioni con filoni emergenti come la comunicazione partecipativa, l’ecommerce liquido, i social media e i motori di ricerca, l’intelligenza artificiale.
A fronte della prevedibile estinzione di molti filoni editoriali esistenti, ne nasceranno altri, finalizzati a incontrare il pubblico nei nuovi contesti d’uso. Pensiamo a quanto tempo in più avremo per fruire contenuti quando possederemo un’auto a guida autonoma. E a quante volte dovremo tornare virtualmente sui banchi di scuola per formarci a nuove professioni.
L’AI offre numerose opportunità per reinventare i prodotti editoriali e i modelli di business per gli editori di giornali. Integrando tecnologie avanzate, le testate possono generare nuove fonti di reddito, migliorare la loro efficienza e personalizzare i contenuti per il pubblico.
L’AI può analizzare i dati degli utenti per offrire contenuti su misura e suggerire abbonamenti personalizzati basati sugli interessi degli utenti. Una piattaforma potrebbe creare pacchetti di abbonamento variabili che includono notizie settoriali o approfondimenti specifici, aumentando il valore percepito dal lettore.
Utilizzando AI per tracciare le interazioni degli utenti, le testate possono offrire un modello “pay-per-article”, consentendo ai lettori di pagare solo per i contenuti effettivamente consumati.
Grazie all’AI, le testate possono implementare pubblicità iper-personalizzate basate sui comportamenti e gli interessi degli utenti, massimizzando il ritorno economico per gli inserzionisti. Un articolo sull’energia rinnovabile può ad esempio includere annunci per aziende del settore, calcolando il miglior momento per mostrarli in base alla probabilità di conversione.
L’AI può generare contenuti tradotti o adattati culturalmente, permettendo alle testate di espandersi in mercati globali senza costi aggiuntivi significativi.
Offerta di servizi B2B con AI: I giornalisti possono utilizzare strumenti di analisi basati su AI per fornire insight aziendali, report di settore e ricerche di mercato. Una testata potrebbe vendere dashboard personalizzate con aggiornamenti in tempo reale per le imprese di uno specifico comparto.
Produzione di video e podcast automatizzati: L’AI può trasformare articoli scritti in video o podcast, creando formati alternativi che attirano audience diverse e permettono di monetizzare attraverso piattaforme video/audio: Articoli su temi complessi possono essere trasformati in spiegazioni animate facilmente comprensibili.
Sviluppo di esperienze immersive. Attraverso realtà virtuale (VR) e aumentata (AR) supportate da AI, le testate possono creare contenuti immersivi che aumentano il coinvolgimento del pubblico e attirano sponsor.