L’ evoluzione delle grandi piattaforme web è avvenuta nel corso di pochissimo tempo e, assumendo il ruolo occupato precedentemente dai mediatori culturali tradizionali, come la famiglia, la scuola, la chiesa, i partiti, i giornali, ha determinato un forte disorientamento degli utenti rispetto ai principi base della cultura e della trasmissione dei valori.
Occorre quindi recuperare una ragionevole forma di organizzazione e applicabilità dei parametri di qualità del contenuto nel web.
Non è accettabile che agli utenti della rete – e in particolare alle nuove generazioni – vengano propinati contenuti e messaggi scadenti, viziati da obiettivi privi di qualunque fondamento etico e culturale, in grado anche di condizionarne le scelte, prodotti da altri utenti senza alcuna preparazione o qualifica, o addirittura, come si vedrà più avanti, creati da sistemi automatici, gestiti dall’intelligenza artificiale. Infine, nello sforzo di recuperare un senso critico, va anche affrontato il tema del rischio di un’adozione passiva della AI, vissuta come un facilitatore e una scorciatoia cognitiva per evitare l’impegno a sviluppare un pensiero personale.