Il museo esteso è un museo «phygital», cioè fisico e digitale insieme, che si estende quindi nella rete e nel mondo sintetico, e grazie a queste si apre alla società e al territorio, utilizzando le tecnologie immersive e l’intelligenza artificiale. I due mondi, fisico e artificiale, si incontrano dentro e fuori dal museo, prima, durante e dopo la visita. Internet, i social e i dispositivi mobili sono già oggi il canale informativo principale per il turismo d’arte, il contesto dove si prepara il viaggio e la visita, e sempre più spesso si acquista il biglietto. Ma anche nella fase di visita in loco il digitale sta diventando sempre più rilevante: fornisce guide aumentate, permette esperienze immersive. Dopo la visita, i social diventano il luogo della condivisione e del passaparola. Nessuno di questi passaggi deve sfuggire all’operatore culturale che sta sviluppando una strategia digitale integrata.

Oggi la realtà estesa è uno strumento sempre più diffuso nei musei, le case history si moltiplicano in tutto il mondo. L’uso dell’intelligenza artificiale è appena agli inizi. L’esperienza museale, grazie alle tecnologie digitali, sta diventando interattiva e immersiva e investe le persone prima e durante la visita. Prima della visita, il web, i social media e i dispositivi mobili sono già oggi il canale informativo principale per il turismo d’arte, il contesto o luogo virtuale in cui si preparano il viaggio e la visita, e sempre più spesso vi si acquista anche il biglietto. Anche nella fase di visita in loco la presenza del digitale diventa sempre più rilevante: fornisce guide conversazionali, abilita varie forme di interattività, permette esperienze multisensoriali senza precedenti.

L’evoluzione verso i media immersivi – realtà virtuale e aumentata – e verso l’intelligenza artificiale sta ulteriormente accelerando la digital transformation dei musei: è sempre più diffusa la possibilità di fruizione con modalità innovative, come gli allestimenti immersivi, iniziative di nuova concezione come le mostre virtuali senza opere fisiche, o esperienze altamente coinvolgenti per il pubblico come le applicazioni di archeologia virtuale, che tra i resti archeologici ricostruiscono rendendoli visibili gli edifici e il contesto del passato. Realtà aumentata, realtà virtuale e intelligenza artificiale sono fondamentali per portare i musei, i siti archeologici e monumentali nella nuova dimensione “Phygital”, che non sostituisce la visita fisica ma la promuove e arricchisce. In particolare in Italia i musei, le chiese, i palazzi, i centri storici e i siti archeologici sono già delle straordinarie capsule del tempo fisiche, e la stratificazione storica ricostruita digitalmente permette di estendere il viaggio nella dimensione temporale, in una sorta di macchina del tempo.

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