Come tutte le attività umane, anche l’intelligenza Artificiale deve porsi come obiettivo la sostenibilità. Dal punto di vista ambientale, l’impatto dei giganteschi impianti di sviluppo ed erogazione dell’AI è già rilevante, sia per quanto riguarda il consumo energetico, sia per quanto concerne l’uso delle risorse idriche. È quindi necessario ridurre tale impatto, o l’AI si prospetterà come uno dei maggiori settori responsabili del cambiamento climatico.

La sostenibilità sociale, a sua volta, è tutta da verificare. Il deep fake aggrava il problema delle fake news con la generazione artificiale di immagini e video indistinguibili da quelli girati nel mondo reale, e questo può diventare un problema per la convivenza democratica. Occorre tuttavia considerare che le fake news esistono da millenni, e influenzano la società da sempre, erogate con grande facilità in modalità verbale: la loro attuale forma visiva complica lo scenario, ma non lo modifica radicalmente. C’è un altro rischio sociale e politico: la capacità dell’AI di influenzare la popolazione e indurla a scelte economiche e politiche, mediante forme di persuasione occulta molto efficaci. Già la diffusione dei social network ha dimostrato che i media digitali hanno una forte capacità di influenza e persuasione potenziata dagli algoritmi. Ma il maggiore fattore che potrebbe rendere l’AI insostenibile è il suo impatto sull’occupazione, che senza adeguate politiche che compensino le probabili perdite di posti di lavoro, potrebbe portare a pesanti squilibri sociali.