Nelle civiltà primitive l’animismo e il totemismo assegnano agli animali e alle cose un’anima e una dimensione spirituale. Nell’arte preistorica prevalevano le immagini di animali magici, e nelle civiltà politeistiche come quella egiziana si sviluppò il teriomorfismo, che combinava nell’essenza degli dèi quella umana e quella animale. Recenti soluzioni dell’Intelligenza Artificiale stanno rendendo riconoscibili alcune espressioni degli animali (dai cani alle balene) che vengono paragonate ad alcuni aspetti del linguaggio umano, quali ad esempio usare dei versi differenti come nomi propri per ogni esemplare di un branco di elefanti.

Dopo il giro di boa già effettuato della traduzione automatica delle lingue utilizzate dall’uomo in tutto il mondo, fino a che punto l’AI potrà tradurre i linguaggi di altri esseri viventi e incrementare la comunicazione tra uomini e animali? E in che modo le intelligenze degli animali che hanno per millenni svolto compiti a favore dell’uomo, come le api, i falconi o i cani, potranno ispirare nuovi modelli di Intelligenza Artificiale al nostro servizio?