Una caratteristica dell’Homo Extensus è l’estensione delle facoltà sensoriali, e delle funzionalità collegate alla percezione.

Occhiali integrati con la Computer Vision permettono di riconoscere oggetti, dalle piante alle opere d’arte, e di ottenere descrizioni contestuali. Ciò abilita una esperienza potenziata di apprendimento nell’ambiente, grazie a strumenti digitali che possono generare nuove applicazioni, dalle audio guide nei musei e nelle città ai manuali tecnici aumentati in ambito industriale.

La sintesi vocale e la traduzione automatica, applicate a microfoni e altoparlanti indossabili, potenziano l’udito rendendo possibili forme di comprensione finora impensabili, anche in tempo reale, in particolare per le lingue straniere e per la traslitterazione di diversi sistemi di scrittura.

La stessa automobile a guida autonoma diventa una protesi sensoriale, in grado di percepire distanze, figure in movimento.

L’intero mondo sintetico generato con il supporto della Intelligenza Artificiale e della realtà virtuale può abilitare esperienze sensoriali estese, come volare sopra città e territori, viaggiare nel tempo all’interno di ricostruzioni virtuali, vedere il futuro di luoghi e progetti architettonici, sondare l’infinità dello spazio e i micromondi delle cellule, delle molecole e degli atomi.

Una applicazione importante dei “sensi estesi” è in fase di sviluppo nel settore della disabilità sensoriale. Ad esempio, per gli ipovedenti vengono rese disponibili funzionalità di riconoscimento visuale, che descrivono vocalmente immagini o oggetti per loro invisibili, per gli ipoudenti stanno diffondendosi auricolari in grado di rendere più nitidi i suoni e le parole, per i dislessici una applicazione importante è la sintesi vocale, che esprime in forma acustica i testi scritti. Siamo solo all’inizio, ma anche questa è una dimensione importante dell’”Homo Extensus”, nella misura in cui potenziare i sensi significa estendere anche le facoltà cognitive e di apprendimento.

AI, AR e sensori costruiranno nei prossimi anni una nuova immagine ed esperienza del mondo, che come è successo con tecnica della prospettiva nel Rinascimento, creerà nuove rappresentazioni del reale e forme d’arte pensate per “rendere visibile l’invisibile”.

La dimensione dei super-sensi è una delle manifestazioni dell’Homo Extensus, che si avvale dei sensori potenziati dall’AI per estendere i propri sensi, anche nel caso dei deficit sensoriali.
L’immagine è rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0). Opera di Gualtiero e Roberto Carraro – Homo Extensus. Riportare citazione degli autori e link alla pagina originale