Esiste una evidente relazione tra la nuova tecnologia di scrittura e il nuovo tipo di intelligenza, che arriva a modificare la struttura della mente (psiche) umana. Nel suo ultimo libro, “L’uomo Mosè e la religione monoteistica”, Sigmund Freud pare intuire che gli israeliti al tempo di Mosè abbiano inventato l’alfabeto, e scrive: “Tra i precetti della religione mosaica se ne trova uno che è più importante di quanto non si riconosca a prima vista. È il divieto di fare immagini di Dio, l’imposizione di adorare un Dio che nessuno può vedere. (…) quando questo divieto fu accettato, dovette esercitare un effetto profondo. Esso significa infatti posporre la percezione sensoriale alla rappresentazione cosiddetta astratta, un trionfo della spiritualità sulla sensibilità, a rigor di termini una rinuncia pulsionale con le necessarie conseguenze psicologiche.”
Si tratta di una mutazione a livello mentale ma al contempo di un distacco dalle precedenti tecniche di scrittura, basate sulle immagini, come scrive ancora Freud, “Se essi erano soggetti al divieto che colpiva le immagini, avevano un motivo per abbandonare la scrittura ideografica dei geroglifici, adattando i suoi segni scritti a esprimere una nuova lingua.”
Con l’alfabeto nasce il conscio, l’io consapevole ma anche il Super-Io di Freud, la parte della psiche che si forma attraverso l’interiorizzazione delle regole e degli ideali del mondo esterno, in particolare quello dei genitori e della società. Esso funge da “coscienza morale”.
In altri termini assistiamo alla comparsa del concetto di anima (Psiche, da cui psicologia) come viene intesa nella cultura occidentale.
“L’uomo si trovò condizionato in generale a riconoscere potenze ‘spirituali’, tali cioè da non poter essere colte con i sensi, specialmente con la vista (…). Contemporaneamente ci fu la scoperta dell’anima come principio spirituale dell’uomo singolo.” E ancora: “La religione che ebbe inizio col divieto di farsi un’immagine di Dio, evolve sempre più nel corso dei secoli in una religione della rinuncia pulsionale.”
Oggi, con l’Intelligenza Artificiale, stiamo forse affrontando un passaggio della stessa portata.
L’era dell’alfabeto, con le sue forme di espressione e pensiero dominanti da tre millenni, sta forse tramontando per condurre la nostra psiche in un nuovo mondo sconosciuto?