Il modello di sviluppo originale dell’Intelligenza Artificiale Generativa, basata sull’interazione conversazionale del chatbot, alla fine del 2024 ha cominciato a mostrare i suoi limiti, che non hanno consentito alle aziende tecnologiche come OpenAI di mettere in atto lo sviluppo di modelli di business sostenibili e di trovare quindi spazio nel mondo delle imprese.

Il limite dell’AI Generativa risiede anche nell’altra sua connotazione dominante, quella “generalista”, che si limita spesso alla formulazione di risposte generiche, poco utili rispetto alle esigenze specifiche delle aziende e degli operatori professionali.

La situazione potrebbe addirittura peggiorare con l’affermazione dei modelli AI multimodali, cioè in grado non solo di generare testi ma anche immagini, audio, video, modelli 3D, tutti però “sintetici”, quindi anche se verosimili, di fatto falsi o meglio “fake”. Si rischia la proliferazione di contenuti artificiali privi di valore, se non fuorvianti, che può portare presto ad un pesante inquinamento informativo, e ad una successiva disaffezione per questa tecnologia.

Esiste il rischio concreto dell’esplosione di una bolla finanziaria che potrebbe colpire proprio l’AI generativa e generalista, che ha creato un mondo sintetico alimentato dalla speculazione e concentrato sul coinvolgimento e l’intrattenimento degli utenti finali, di fatto poco correlato a quello reale e alle esigenze concrete del mercato, come è avvenuto con il Metaverso.