Guardando oltre i limiti dell’AI generativa e generalista, si possono cominciare a individuare le prossime tendenze. In un certo senso, si tratta di passare dalle parole ai fatti, progettando e sviluppando soluzioni alternative più specializzate, affidabili e utili.

I prossimi agenti AI non si limiteranno a rispondere a domande, ma evolveranno per gestire dei processi strutturati, sia in ambito personale che aziendale, attivando azioni sia nel contesto digitale che in quello fisico, in questo caso con tecnologie robotiche.

Sempre a partire da modelli di linguaggio, si comincia ad andare oltre la semplice risposta a una domanda.

L’esecuzione di compiti diventa dunque la nuova frontiera.

Si tratta di attivare dei tool, ad esempio ricerche su Google, interazioni con API esterne, per arrivare poi a processi complessi, di tipo operativo, commerciale o aziendale.

Lo sviluppo successivo di strumenti robotici e di sensori consentirà alle tecnologie AI di “incarnarsi” e di compiere azioni anche nel mondo fisico, sempre mantenendo un’interazione verbale. In alcuni strumenti come Alexa possiamo riconoscere l’avanguardia di robot domestici sempre più complessi, in certi casi anche antropomorfici, abilitati dall’interazione vocale.

Per contro in ambiti industriali, che di per sé comportano operazioni complesse e molto diversificate, i Modelli AI non sempre sono guidati da interazioni vocali, ma piuttosto da interfacce parametriche e Digital Twin Tridimensionali.

L’interazione tra modelli 3D e modelli AI costituisce uno scenario applicativo importante per l’industria, l’urbanistica, le costruzioni e il marketing di prodotto.