La tragica vicenda del Covid 19 ha profondamente colpito anche il sistema educativo, determinando un impatto senza precedenti, con la chiusura delle scuole in tutto il mondo. Jacques Attali riporta diversi dati emblematici: nell’aprile 2020 il 94% dei bambini del mondo (1,6 miliardi) non erano più nelle classi, condizione condivisa da 220 milioni di studenti universitari.

Le piattaforme di video call sono subentrate rapidamente, con l’avvento di Zoom, Skype, Teams, Meet e molti altri, e hanno cercato di tamponare i bisogni formativi mettendo in comunicazione a distanza docenti e allievi. Ma non sono stati sufficienti a garantire un servizio educativo credibile.

Le conseguenze sono state disastrose: uno studio di Bellwether Education Partner condotto negli Stati Uniti ha stimato che circa 3 milioni di studenti potrebbero avere abbandonato la scuola in quel periodo.

Nella popolazione giovanile, tra i bambini, gli adolescenti e i ragazzi, sono stati riscontrati aumenti significativi delle turbe psichiche, a causa dell’assenza di vita sociale e del confinamento forzato tra le mura di casa, con il raddoppio dei casi di depressione e ansia tra i giovani, nei paesi più sviluppati.

La didattica a distanza, in un contesto familiare e scolastico impreparato, è naufragata clamorosamente. In particolare nei paesi in via di sviluppo, 500 milioni di bambini non hanno potuto accedere alle lezioni On Line e decine di milioni hanno abbandonato la scuola.