Di fronte a queste minacce oggettivamente temibili, il sistema scolastico può e anzi deve reagire per restare al centro della missione educativa dell’umanità.

L’istituzione scolastica è fondamentale per garantire pari opportunità agli studenti di varia provenienza socioeconomica, maschi e femmine, con diverse abilità.

La scuola deve però costruire una relazione sinergica con gli altri elementi della comunità educativa: la famiglia, le imprese, il sistema dei media e altri operatori.

Attali dichiara che “l’insieme dei bambini cresciuti a casa non formerà una società”: senza una scuola fisica il rischio è infatti quello di allevare generazioni di narcisisti, solitari e incapaci di intessere relazioni equilibrate con adulti e coetanei, legami che richiedono empatia, condivisione, pluralismo, rispetto, altruismo.

Il ruolo dei docenti oggi minacciato dalla possibilità che la prevaricazione dell’AI con la sua onniscienza sottragga loro autorevolezza e credibilità, sarà in realtà un ruolo chiave nella misura in cui essi sapranno condurre le giovani generazioni a riprendere il controllo e a sviluppare il senso critico nell’ecosistema della Intelligenza Artificiale, anche per prevenirne i danni psicologici.

L’utilizzo di assistenti didattici con AI e in realtà virtuale potrà consentire agli insegnanti di spaziare in diversi ambiti disciplinari, anche per far fronte alle nuove richieste di competenze che emergono continuamente da un mondo professionale in rapida evoluzione.

L’introduzione di tecnologie come le simulazioni e le applicazioni ludiche potrà rendere più coinvolgente e attrattivo il percorso didattico. L’insegnante potrà guidare gli allievi a produrre in proprio i contenuti dei corsi, utilizzando piattaforme digitali che, abilitando una logica da classe capovolta, offrono allo studente la possibilità di acquisire competenze avanzate nelle diverse discipline, e di co-costruire il suo sapere in alleanza col docente, mediante l’utilizzo dello strumento tecnologico condiviso.

La scuola attuale, se vuole sopravvivere, deve evolvere anche contemplando forme ibride di apprendimento, tra scuola, casa, azienda, ambienti sociali e sportivi nel tempo libero. Va rilevato che la scuola di massa del XXI secolo non è priva di difetti o limiti: in Italia ad esempio si riscontra ancora un elevato tasso di abbandono scolastico, un forte disallineamento tra formazione e relativa occupazione, un basso tasso di iscrizione all’università.

Jacques Attali sintetizza il ruolo delle diverse entità educative: la famiglia trasmette la madrelingua, la storia e i valori familiari, la Chiesa la fede e la sacra scrittura, le aziende le competenze professionali, la scuola ciò che serve per occupare un posto nella società.

Serve quindi sviluppare un modello di scuola estesa che possa contemplare diverse esperienze educative, in presenza e a distanza, naturali o con supporti tecnologici, adattandosi anche alle esigenze dell’età evolutiva e dei livelli scolastici, dalla scuola materna all’università, fino alla formazione permanente. In questo modello, gli stessi genitori e gli operatori del mondo extrascolastico, devono incrementare il loro ruolo educativo anche con l’ausilio di supporti tecnologici. Tutto ciò comporterà anche un massiccio investimento: Attali propone di destinare nel 2050 il 10% del PIL delle nazioni alla educazione, mentre attualmente solo l’Arabia Saudita raggiunge l’8%, la Norvegia il 6,6%, gli Stati Uniti il 6,1%, la Francia il 5,2%, l’Italia il 3,9%, la Russia il 3,4%.

In tutto ciò, è importante non dimenticare che possedere personalmente la conoscenza resta una motivazione fondamentale per l’essere umano: nonostante gli strumenti generativi e le traduzioni automatiche, sapersi esprimere per iscritto e vocalmente nella propria lingua e in quelle straniere rimane un’esperienza insostituibile.

Anche la facoltà umana della memoria è percepita dall’individuo come necessità, pur in presenza di infinite banche dati, perché risulta per lui essenziale sapere dove trovare e come collegare le informazioni.

La stessa creatività non è un’attività solitaria, ma richiede interazione e collaborazione con gli altri.