I tutor artificiali sono soluzioni tecnologiche che imitano i docenti mediante chat-bot, anche utilizzando figure sintetiche. In alcune scuole che già hanno marginalizzato i docenti grazie ai video in lezione a distanza e corsi on demand, questi sistemi saranno adottati in sostituzione del video, usando avatar che simulano professori reali. Le rappresentazioni virtuali dei docenti si affermeranno nel mondo delle università online o per la formazione aziendale, che attualmente si basano sui video e sugli LMS o Learning Management System.
Ma per la didattica questa non sarebbe propriamente un’evoluzione, bensì porterà alla fine della scuola come la pensiamo conosciamo, un’esperienza di gruppo in classe con il docente, che in questa proiezione nel futuro viene sostituito dalla tecnologia, che viene usata dall’individuo isolato dagli altri.
Il rischio della “umanizzazione della tecnologia” denunciato dal Vaticano, si vede qui concretizzato in modo drammatico.
Se si vuole, come si deve, pensare a una scuola di domani, piuttosto di sopprimere la componente umana nelle figure educative di riferimento, sarà preferibile pensare a chatbot come assistenti del docente, che possono supportarlo in task specifici, come ad esempio per l’apprendimento delle microlingue professionali.