Un numero enorme di esperti, programmatori, linguisti, logici si sta impegnando nella progettazione e nello sviluppo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale.

Il colossale interesse industriale, commerciale, finanziario, mediatico legato all’AI ha attratto risorse e attenzioni in tutto il mondo.

Tuttavia, mentre tutti pensano alla macchina intelligente, è ancora poco esplorata la dimensione della Intelligenza Estesa, il risultato di una futura reazione creativa della intelligenza umana nella interazione con quella artificiale. Questo movimento dialettico governato dall’intelligenza umana potrebbe modificare in maniera sostanziale l’intelligenza stessa dell’uomo, proprio come è accaduto in passato con le altre tecnologie cognitive.

Non basta progettare tecnologie che potenzino l’intelligenza artificiale: occorre concentrare l’attenzione su tecnologie che elevino l’intelligenza umana, rendendola capace di controllare quella artificiale per non essere a sua volta asservita da questa.

Il designer cognitivo è un progettista di applicazioni digitali e metodologie cognitive, attivo su entrambi i fronti, non solo sull’AI, ma anche sull’uomo e sull’estensione delle sue capacità.

Il design cognitivo si applica innanzitutto quindi sulle tecnologie e metodologie dell’apprendimento, e dei processi cognitivi complessi, ad esempio attività creative, di progettazione o di previsione.

L’Homo Extensus deve focalizzare la sua ricerca nella costruzione di processi ed esperienze di intelligenza estesa, in vari campi, a partire da quello educativo – che richiede una nuova pedagogia e una gamma di tecno-metodologie – per arrivare alle scienze, alle arti, alla filosofia, ai domini dell’economia, delle scienze umane e delle nuove professioni.

Come l’alfabeto ha reso possibile l’intelligenza filosofica, e la macchina fotografica ha attivato la figura dell’artista contemporaneo, così occorre progettare le nuove facoltà intellettuali e forme culturali dell’Homo Extensus.

L’intelligenza estesa non si deve limitare allo stato dell’arte della conoscenza prima dell’AI: deve invece affrontare nuovi problemi e processi particolarmente complessi, non facilmente risolvibili senza il supporto dei modelli di Intelligenza Artificiale.

Il design della conoscenza è probabilmente la più elevata competenza creativa dell’Homo Extensus.

La progettazione delle nuove forme dell’intelligenza umana estesa richiede una delle competenze più elevate dell’Homo Extensus: quella del designer cognitivo.
L’immagine è rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0). Opera di Gualtiero e Roberto Carraro – Homo Extensus. Riportare citazione degli autori e link alla pagina originale