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Nell’auspicabile scenario in cui le intelligenze artificiali aumenteranno la produttività umana, e di una redistribuzione della ricchezza, è prospettabile una società in cui sarà possibile lavorare meno. Se questa ipotesi si realizzerà assisteremo ad una importante crescita dell’economia del tempo libero, e il settore del turismo sarebbe il primo a beneficiarne. 

Con maggiore disponibilità di tempo libero, e di risorse economiche sufficienti, sempre più persone si metteranno in viaggio. Con un impatto sulla nostra intelligenza che è da analizzare. I primi grandi viaggiatori riportarono enormi ricchezze e conoscenze nei loro paesi. Dall’America più che oro e argento, arrivarono mais, patate, pomodori, cacao, che grazie alla creatività diffusa diedero forma ai piatti tipici ancor oggi più utilizzati, aumentando la resilienza dei popoli europei. Il turismo nasce storicamente con il Grand Tour, un viaggio culturale ed educativo, particolarmente popolare tra i giovani aristocratici europei, soprattutto nel XVIII e XIX secolo. Era un viaggio che prevedeva la visita di luoghi di interesse artistico e culturale, principalmente in Italia, considerato un’esperienza essenziale per la formazione intellettuale e la cultura di un giovane.

Oggi, se il viaggio non si riduce ad una omologata forma di intrattenimento, ma una autentica esperienza del luogo, può diventare una forma di arricchimento intellettuale. 

Diffonde conoscenze dirette, vissute, pensiero critico, consapevolezza degli altri e di sé.

Una persona che ha viaggiato veramente, dispone di una forma preziosa di intelligenza esplorativa, che si basa su una esperienza corporea, multisensoriale, impressa profondamente nella mente, ciò che Cicerone descrive nella sua teoria mnemotecnica basata sui “loci” e sulle “agentes imagines”: nella nostra memoria conserviamo le idee organizzandole per luoghi e immagini, che possono essere sia ricordi reali che fantastici.

L’Intelligenza Artificiale può essere uno strumento utile per potenziare l’intelligenza esplorativa.

Innanzitutto fornendo potenti strumenti di traduzione personali in tempo reale, su smartphone o negli occhiali intelligenti, che permettono al viaggiatore di leggere lingue straniere, traslitterare alfabeti, dialogare direttamente con i locali. Ma anche fornendo preziose informazioni geolocalizzate.

Lo Spacetelling è una tecno-metodologia pensata per il potenziamento dell’esperienza intellettuale esplorativa. Di fronte ai resti archeologici di una città antica non tutti i viaggiatori sono in grado di decodificare le rovine. Spacetelling usa l’intelligenza artificiale per rigenerare il passato e agganciarlo al presente, andando a completare un mosaico cognitivo privo di alcuni pezzi fondamentali.

Con Spacetelling le rovine riacquistano il loro aspetto originario, appaiono gli antichi abitanti, con i quali è possibile dialogare. Ovviamente seguendo dati scientifici forniti da archeologi e antropologi.

Muovendoci in una città, potremo confrontarne l’aspetto attuale con quelli precedenti, scoprendo il significato delle presenze del passato superstiti, arrivate solo parzialmente fino a noi.

Spacetelling articola la narrazione in una retorica immersiva geo posizionata, che organizza i contenuti a partire dalla posizione, dalla velocità, dall’orientamento, e dalla direzione del movimento del viaggiatore. In una logica narrativa che si genera dai luoghi e dagli oggetti reali.

In una piazza possiamo scoprire simboli, stili, iscrizioni del passato, di fronte ad un piatto possiamo identificare gli ingredienti tipici, e viaggiare virtualmente dove sono stati prodotti.

Oppure in un museo possiamo dialogare con un reperto e vederlo ricollocato nel suo contesto originario, l’ambiente storico e lo scavo archeologico da cui è stato asportato.

Turismo e beni culturali diventano esperienze cognitive su più livelli, abilitando nuove forme di intelligenza esplorativa.

Grazie all’Intelligenza Artificiale, in particolare se abilitata da dispositivi di realtà aumentata, si stanno abilitando esperienze percettive impensabili, che richiedono nuove forme di narrazione immersiva dei luoghi, di Spacetelling.