L’Imitation Game assume forme estreme nella simulazione realistica di persone reali, realizzata con tecnologie di AI applicate alla produzione video, come Hygen, Sora, Veo, Runway e altre ancora. Tali simulazioni potevano essere effettuate in procedenza solo con laboriose produzioni basate su tecnologie tridimensionali utilizzate per gli effetti speciali cinematografici, che necessitavano la modellazione 3D del volto e del corpo di un uomo, e lo animavano riproducendo le sue specifiche movenze mediante la tecnologia del motion capture. Si tratta di una tecnologia complessa, che richiede competenze estremamente sofisticate, e che difficilmente raggiunge risultati così perfetti da non essere colta come una simulazione. Le attuali tecnologie di generazione di video mediante intelligenza artificiale usano procedure completamente diverse, non basate sul 3D ma sull’addestramento dei modelli su grandi quantità di riprese video. E sono facilmente utilizzabili da tutti, mediante un semplice prompt.

Siamo di fronte ad una clamorosa accelerazione tecnologica che sta mettendo fuori gioco le precedenti soluzioni cinematografiche, e sta mettendo in discussione la filiera della fiction, producendo attori virtuali credibili. Una minaccia così seria da portare ad uno sciopero prolungato degli attori di Hollywood. Ma nel frattempo assistiamo a film con attori ringiovaniti, riportati in vita e invecchiati dall’AI. L’ evoluzione tecnologica nell’imitazione delle persone reali continua a produrre risultati sempre più stupefacenti, e peraltro alla portata di chiunque, compresi i malintenzionati. Ormai proliferano in rete personaggi sintetici che compiono azioni non reali, creando scene che possono essere scambiate per vere.

Questi fenomeni possono portare a forme di trasgressione, in molti casi legalmente perseguibile, consiste nella violazione della privacy e dell’immagine della persona, e arriva a costruire scene pornografiche con i volti di personaggi famosi o di adolescenti. Il primo esempio di imitazione realistica con AI di una persona nella televisione italiana è stata l’intervista provocatoria a John Fitzgerald Kennedy realizzata con l’intelligenza artificiale da Carraro LAB per SKY TG 24.