Nel 1995 mi è capitato di assistere dal vivo a Chicago a una presentazione speciale: sul palco salì Bill Gates e presentò il progetto di Bob, una nuova interfaccia che abilitava una gamma di assistenti virtuali per Windows e Office, come il cane Rover o Clippy. All’epoca, nessuna di queste metafore “animistiche” ebbe successo, anzi vennero rifiutate dagli utenti. Oggi, a distanza di trent’anni, assistiamo con l’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa e conversazionale a un nuovo tentativo di Microsoft di creare un assistente software, Copilot. Il suo successo è ancora da dimostrare, da più punti di vista. L’uso di un assistente artificiale in azienda può avere notevoli contro indicazioni: la fuoriuscita di competenze e informazioni strategiche, personali ed aziendali, l’inibizione dei dipendenti a svolgere molte attività intellettuali, la loro conseguente perdita di capacità, e la sostituzione dei dipendenti da parte dei cosiddetti “assistenti” da loro stessi addestrati. Uno scenario che necessita molta attenzione.