Nel rapporto OCSE “The Future of Education and Skills: Education 2030” si afferma che: “Esiste una domanda crescente nei confronti delle scuole perché preparino gli studenti ai cambiamenti economici e sociali più rapidi, ai posti di lavoro che non sono stati ancora creati, alle tecnologie che non sono state ancora inventate e a risolvere problemi sociali che non esistevano in passato”. La scuola è finalizzata alla crescita della persona, all’apprendimento di nozioni di cultura generale, ma anche alla formazione professionale.
In questa fase storica, che vede una trasformazione così dirompente dello scenario economico e sociale, la scuola assume un ruolo chiave, e non solo per i giovani: occorre prevedere forme di insegnamento permanente all’uso dell’intelligenza artificiale. Per rendere i benefici dell’AI più inclusivi e al contempo eluderne i rischi, occorre fornire ai lavoratori competenze e formazione adeguate per l’utilizzo virtuoso dell’intelligenza artificiale.
In alcuni primi studi, si è riscontrato che l’accesso al supporto dell’AI aumenta la produttività di tutti i lavoratori, ma il personale meno esperto o poco qualificato è quello che ne beneficia di più. In quanto viene dotato di strumenti di cui non dispone.
l’intelligenza artificiale non può essere trascurata proprio per l’impatto che avrà sulle professioni. Molti mestieri saranno trasformati, alcuni diventeranno obsoleti, e moltissimi altri verranno creati. Per questo è necessario preparare i giovani alle professioni del futuro e formare gli adulti per una riqualificazione professionale, in un’ottica di formazione permanente che, in una realtà complessa e in continua evoluzione.