La sfida storica della diffusione dell’intelligenza artificiale potrebbe riproporre nel mondo dell’arte un cambiamento radicale, aprendo la strada a nuove correnti in grado di modificare le coordinate stesse dell’arte contemporanea, oggi troppo marginale per assumere un ruolo guida nella drammatica trasformazione culturale che ci aspetta. Il contesto dell’arte contemporanea è attualmente costituito da una proliferazione di cifre individuali in cui è difficile identificare dei movimenti condivisi paragonabili a quelli del primo Novecento, come il Futurismo, che coinvolgeva artisti e pensatori di varie discipline. L’arte contemporanea è sempre più un fenomeno personale, spesso con esiti affascinanti, ma rivolto ad un pubblico molto ristretto. L’artista contemporaneo è solo e, con le sue opere, parla ai pochi che lo comprendono. Un’arte “estesa all’intelligenza artificiale” non sarebbe chiusa al mondo dell’arte ma si contaminerebbe con gli altri mondi impattati dall’AI. L’AI potrebbe essere usata per sviluppare mostre e musei tecnologici multidisciplinari, piattaforme culturali ed educative in realtà virtuale, realtà aumentata, metaversi, opere digitali che ancora non riusciamo a immaginare. L’avvento delle piattaforme di intelligenza artificiale generativa ha tutte le caratteristiche per rivoluzionare le arti visive, introducendo nuovi attori e modificando profondamente il profilo dell’artista. L’AI non limita il suo impatto all’arte contemporanea, ma investe tutto il mercato delle industrie creative: dalla grafica alla videoarte, dalle installazioni immersive agli effetti speciali. Come è sempre accaduto nei momenti chiave della storia, il ruolo, gli obiettivi e le competenze dell’artista sono rimessi in gioco, come la natura del fare artistico. La fase storica di formazione dell’Homo Extensus è una grande opportunità per l’arte contemporanea per riconquistare un ruolo rilevante nella società, a patto che gli artisti si pongano una missione che trascende la sfera dell’arte. È possibile prospettare un’ “Ars extensa”, un’arte più “estesa” di quella contemporanea.

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