L’ontologia è la disciplina filosofica che cerca di scoprire quali entità costituiscono la realtà. Ebbene, occorre sempre tenere presente i limiti ontologici dell’Intelligenza Artificiale generativa: essa non può e non potrà mai generare una sola immagine reale, come invece fa la fotografia. Nessun reportage fotografico o video autentico da un fronte di guerra potrà essere generato dall’Intelligenza Artificiale, che è in grado di creare solo immagini sintetiche, anche altamente verosimili, ma pur sempre false.
Anche quando viene invitata a esprimersi con le idee di una persona, o a riprodurre la sua voce o il suo volto, questa imitazione sorprendente non potrà mai essere definita reale.
La realtà generata dell’Intelligenza Artificiale in questo senso è un mondo sintetico, in un certo senso un fake world.
Una limitazione enorme per la fenomenale AI, che la depotenzia radicalmente, la rende un gigante dai piedi di argilla.
Questo limite ontologico va interpretato correttamente: quando si tratta di creare nuovi contenuti o nuovi prodotti, la capacità generativa dell’AI e l’automazione possono svolgere un ruolo cruciale e positivo. Ma il piano del reale – autentico, va sempre distinto da quello dell’artificiale – virtuale, sia quando si tratta di cose che, soprattutto, di persone.