Arte e intelligenza artificiale

L’arte come concretizzazione dell’intelligenza

L’arte segue da millenni l’evoluzione dell’intelligenza umana. Ben prima della scrittura, l’arte registra l’intelligenza, la estrae dal corpo, la rende condivisibile, spesso trasportabile ed eterna. Non si tratta però di intelligenza verbale, come nel caso dell’alfabeto, ma di intelligenza visiva, o, più complessivamente di intelligenza corporea. Gli studiosi di paleoantropologia riconducono le più antiche forme…

L’arte digitale

Nel XX secolo alle arti visive tradizionali, basate su processi produttivi manuali, si è progressivamente affiancata un’arte che focalizza i processi concettuali e cerca di restituirne una forma fisica, materica ma anche elettronica. Marcel Duchamp inaugura una direttrice concettuale che diventerà dominante nell’arte contemporanea, spostando il focus dalla creazione di opere materiali alla visualizzazione di…

Ricerche artistiche sull’intelligenza artificiale

Esistono già da decenni artisti che hanno affrontato vari tipi di intelligenze artificiali con libertà, spirito critico e analitico e spinta all’innovazione. Il collettivo artistico Obvious nel 2018 ha creato con un algoritmo “Edmond De Belamy”, la prima opera d’arte generata dall’intelligenza artificiale riconosciuta e venduta in un circuito ufficiale. Refik Anadol, Robbie Barrat, Hito…

Simbiosi creativa con l’AI

Alla domanda sulla autenticità delle opere d’arte create dall’AI si può rispondere solo identificando il nuovo ruolo dell’artista di fronte all’intelligenza artificiale. L’artista contemporaneo oggi non è più solo: l’AI è un “altro” con cui collabora. Come nel Surrealismo o nell’automatismo creativo novecentesco, oggi l’artista usando l’intelligenza artificiale rinuncia al controllo totale sull’opera favorendo processi…

L’arte come strumento critico, analitico e di innovazione rivoluzionaria

In un certo modo, nelle intenzioni degli autori, questo documento potrebbe indicare le direttrici di un “manifesto dell’ars extensa”, una chiamata all’azione di artisti e intellettuali il cui contributo potrebbe essere fondamentale in un momento particolarmente critico per l’umanità. Siamo davanti a un fenomeno che impatterà sullo sviluppo dell’arte con la possibilità per tutti di…

L’ipotesi della rappresentazione platonica

Il rapporto tra l’Intelligenza Artificiale, le immagini e il linguaggio può essere visto alla luce di recenti teorie, che hanno un elevato influsso potenziale sull’arte. Secondo una ricerca pubblicata dal MIT di Boston – The Platonic Representation Hypotesis, di Minyoung Huh, Brian Cheung, Tongzhou Wang, Phillip Isola – i modelli linguistici di Intelligenza Artificiale stanno…

Idee platoniche, ideogrammi cinesi o ideo-grafie universali del futuro?

Una obiezione relativa alla “ipotesi della rappresentazione platonica” – che in sintesi individua al di sotto dei modelli di Intelligenza Artificiale un insieme di “idee universali” comuni alle lingue parlate e alle immagini riconosciute dagli uomini – deriva dalla constatazione che il linguaggio può esprimere un concetto o un sentimento che molte immagini non riescono…

Ipotesi platonica e video esperanto

L’edizione della Biennale di Venezia del 1986 venne dedicata al tema “arte e scienza”, e presso le corderie dell’Arsenale di Venezia si tenne “Ubiqua” il primo “network planetario dell’arte”. Gualtiero e Roberto Carraro, partecipando all’esposizione Ubiqua con il gruppo Mida, presentarono la ricerca “video esperanto”, che individuava codici visivi basati su ideogrammi legati a parole….

Denominatori interlinguistici planetari

Il “video esperanto” presentato alla Biennale di Venezia negli anni ‘80, individuava l’emersione di ideogrammi globali, comprensibili a livello universale. La ricerca “video esperanto” puntava a codificare i “denominatori planetari”, segni che emergono dal “melting pot” il calderone dell’immaginario collettivo mediatico dove si fondono segni provenienti da popoli e culture diverse. Il primo nucleo di…

Testualità interlinguistica: Eurographia

Il codice ideografico “Eurographia”, elaborato da Gualtiero e Roberto Carraro negli anni ‘80, era basato su termini interlinguistici, e associava ideogrammi universali a termini archetipi indoeuropei usati universalmente, derivanti dal latino e dal greco, e quindi presenti in tutte le lingue europee, soprattutto in ambito scientifico e accademico. Confrontando i vocabolari delle principali lingue europee…