Breve storia delle rivoluzioni tecno-cognitive

I geni delle grandi mutazioni intellettuali

Nell’evoluzione dell’intelligenza umana le più grandi mutazioni possono essere ricondotte a personalità geniali, che hanno saputo interagire correttamente con le tecnologie cognitive. Tra questi citiamo ad esempio i primi filosofi greci nell’era antica, gli scienziati del metodo sperimentale nell’età moderna, i precursori dell’arte contemporanea.

L’alfabeto: la più grande rivoluzione cognitiva

Non è pensabile analizzare in dettaglio il momento dell’invenzione del linguaggio, che ha impegnato diverse specie di ominidi nel corso di un lunghissimo arco temporale nel paleolitico, sicuramente centinaia di migliaia di anni.

Anche l’invenzione della scrittura ha richiesto diverse migliaia di anni, e si è tradotta in varie forme pittografiche, ideografiche, sillabiche e fonetiche.

L’alfabeto semitico e la rimozione sensoriale

L’archeologia identifica la nascita del primo alfabeto fonetico nella scrittura Proto-sinaitica, inventata da una popolazione semitica che adatta alcuni segni geroglifici egiziani ad esprimere i suoni della propria lingua.

Questa indicazione archeologica trova un suggestivo riscontro letterario nel racconto Biblico dell’avvento della scrittura sul monte Sinai, nel contesto dell’Esodo del popolo ebraico, guidato da Mosè in fuga dall’Egitto. Cresciuto nella corte egiziana, Mosè è protagonista di una rivoluzione tecnica e spirituale insieme, che con l’introduzione dell’alfabeto e delle tavole della legge inaugura la religione del libro, una cultura ancora condivisa dopo tre millenni da Ebrei, Cristiani e Mussulmani.

La psiche della scrittura

Esiste una evidente relazione tra la nuova tecnologia di scrittura e il nuovo tipo di intelligenza, che arriva a modificare la struttura della mente (psiche) umana. Nel suo ultimo libro, “L’uomo Mosè e la religione monoteistica”, Sigmund Freud pare intuire che gli israeliti al tempo di Mosè abbiano inventato l’alfabeto, e scrive: “Tra i precetti della religione mosaica se ne trova uno che è più importante di quanto non si riconosca a prima vista. È il divieto di fare immagini di Dio, l’imposizione di adorare un Dio che nessuno può vedere. (…) quando questo divieto fu accettato, dovette esercitare un effetto profondo. Esso significa infatti posporre la percezione sensoriale alla rappresentazione cosiddetta astratta, un trionfo della spiritualità sulla sensibilità, a rigor di termini una rinuncia pulsionale con le necessarie conseguenze psicologiche.”

La guerra dei media e degli dèi

Assistiamo sul Sinai ad una guerra dei Media: il Medium vincitore è la scrittura alfabetica, i vinti sono le immagini (gli idoli) e l’oralità (il mito), protagonisti ormai superati della preistoria. L’idolo del vitello d’oro (Alef in ebraico, il dio Api in Egitto) viene distrutto e sostituito dalla lettera alfabetica (Alef, poi Alfa e A).

L’effetto storico dell’alfabetizzazione

Il popolo del libro, gli ebrei, è stato il primo a introdurre non solo l’alfabeto (nella forma proto-sinaitica) ma anche l’obbligo scolastico – correlato all’esigenza di leggere la Sacra Scrittura ed esteso anche alle donne – già nell’epoca di Mosè e dei giudici. Gli ebrei, anche dopo la distruzione del tempio e nella diaspora, continuano ad essere alfabetizzati persino nei secoli bui in cui in Europa prevaleva l’analfabetismo, grazie alla trascrizione della legge mosaica, la Torah, che ha anche permesso di preservare la lingua ebraica come un fossile vivente. La loro identità per secoli non è definita da una terra, ma da un libro.

Alfabeto e intelligenza sovrumana

Venendo al dibattito odierno sulla Singularity, il supposto superamento futuro dell’Intelligenza Artificiale rispetto a quella umana, va osservato che anche in passato l’avvento dell’alfabeto è stato associato ad una intelligenza considerata sovrumana, quella che nella Bibbia viene definita la “parola di Dio”, l’espressione dell’essere sovrumano ed eterno che ha guidato l’umanità con i suoi precetti.

I comandamenti dell’alfabeto: no alle immagini e alla oralità

La tecnica della scrittura non genera solo la legge, ma rende possibile anche la forma invisibile e monoteistica della divinità, il Dio unico che parla attraverso la “sacra scrittura” (indubbiamente alfabetica) e da allora sarà condivisa dalle tre grandi “religioni del libro” (Ebraismo, Cristianesimo, Islam). Il primo e il secondo comandamento della legge vietano le…